L’idea di dar vita ad un’area dedicata alla formazione delle professioni sociali, nasce nell’Associazione A.M.A. di Brescia dalle esperienze quotidiane di lavoro sociale proteso verso una logica di integrazione e di programmazione partecipata con le risorse del territorio, siano esse pubbliche o del privato sociale. Esperienze caratterizzate sempre più da complessità e incertezze.
Emerge che per gli operatori sociali, nell’attuale scenario neo-liberista, è fondamentale, affrontare tali complessità e incertezze con una visione olistica e un approccio interattivo, che ponga attenzione contemporaneamente al contesto micro e al contesto macro, in una sorta di alternanza e convergenza tra specificità locale e visione globale. Senza un’adeguata valorizzazione delle relazioni e della specificità dei contesti, i professionisti del sociale corrono il rischio di applicare metodi scientifici, perfetti sulla carta ma imperfetti e “vuoti” nella realtà.
Metodi che come un boomerang fanno ricadere le loro conseguenze sulla professionalità e sull’operatività degli operatori, trascinandoli in una burocrazia – tecnocratica, che nulla ha a che vedere con il rafforzamento dell’empowerment dell’ utente e dello stesso professionista.